BIOGRAFIA

Salvatore Antonio Gaetano nasce a Crotone il 29 Ottobre 1950. È la sorella maggiore, Anna, a conferirgli il diminutivo ‘’Rino’’ che lo identificherà da lì in poi. Per sopraggiunti problemi di salute di Anna, la famiglia Gaetano si trasferisce a Roma nel 1960 e nell’anno seguente, quando Rino ha 11 anni, viene mandato a studiare presso il seminario della Piccola Opera del Sacro Cuore di Narni (TR), cosicché gli sia assicurata una valida preparazione culturale. La scelta si rende necessaria in quanto entrambi i genitori lavorano e dunque non possono seguirlo negli studi.

Già giovanissimo, proprio durante gli anni della frequentazione del seminario, Rino appare un bambino curioso, impegnato ed appassionato di scrittura.

È il momento di rientrare a Roma e, prima in via Cimone, poi dal 1970 in via Nomentana Nuova 53, Montesacro si conferma il quartiere che lo vede maturare come artista e che accoglie molti momenti della sua esistenza. Nel 1971 Gaetano è già ispirato da artisti italiani quali Jannacci, De André, Ricky Gianco e i Gufi e da artisti internazionali come Bob Dylan e i Beatles. Crea con alcuni amici il gruppo musicale ‘’Krunk’’, un quartetto che esegue maggiormente cover e nel quale lui suona il basso e scrive canzoni.

Ben presto, grazie alla fondamentale amicizia con Marcello Casco, viene introdotto al Puff, il cabaret di Lando Fiorini, dove si esibiscono già, giovanissimi, Francesco De Gregori, Antonello Venditti, il duo Stelio e Edoardo (Edoardo De Angelis, successivamente fondatore della Schola Cantorum), Beppe Chierici, Daisy Lumini e molti altri ancora.

Si dice che Rino, con la chitarra in spalla, facendo autostop in Calabria per andare verso Roma, ricevette un passaggio da una automobile: il conducente era Lucio Dalla.

Grazie a Sergio Bardotti, Rino viene segnalato all’impresario Micocci per sostenere un provino alla casa discografica It, sostenuta dalla RCA.

È in quel periodo che, in cerca di contatti discografici per le primissime canzoni che sta scrivendo, approda, assieme all’amico Antonio Salezzari, suo grande incoraggiatore, alla RCA. Sono gli anni 70 e la grandiosa casa discografica italiana, con sede in via Tiburtina, è frequentata da numerosi artisti tra i quali Maurizio Vandelli, Ennio Morricone, Renato Zero, Mango, Lucio Dalla, Lucio Battisti.

Parallelamente Rino conclude gli studi di geometra ed è coinvolto dal teatro dell’assurdo: appassionato di letteratura teatrale, i suoi modelli sono Majakovskij, Beckett e Ionesco. Il dialogo tra poesia e musica gli consente poi, nelle sue canzoni, di uscire fuori dallo stato di pesantezza esistenziale. Così, Rino Gaetano, si fregia sempre più di uno stile rivoluzionario, capace di elevare la coscienza umana attraverso una espressione apparentemente illogica.

Nel 1978, a ventotto anni, Rino Gaetano partecipa alla 28esima edizione del Festival di Sanremo.

Arriva primo nella classifica dei Cantautori e terzo in quella generale dietro ai Matia Bazar e Anna Oxa. “Gianna” è il titolo del brano con cui partecipa e destinato a diventare una canzone cult.

Come molti dei suoi brani, “Gianna” centralizza la figura femminile per parlare, in maniera apparentemente emblematica, di emancipazione, delle contraddizioni della vita, delle convenzioni sociali in maniera tanto poetica quanto popolare.

Rino Gaetano è il primo a cantare la parola “sesso” a Sanremo. Si presenta sul palco nel memorabile abbigliamento dissacratorio, di forte ispirazione petroliniana: frac, cilindro (regalatogli dall’amico Renato Zero), e… maglietta a righe e scarpe da ginnastica Mecap!

Riesce a smorzare l’atmosfera patinata di Sanremo, conquistandosi il titolo di eterno outsider e cantautore anti-eroe. Il suo genuino sberleffo è costante in tutto il suo surreale repertorio e rivoluziona le regole del cantautorato italiano degli anni Settanta. Tutt’oggi Rino Gaetano è amato ed ascoltato anche dai più giovani.

Nel 1979 viaggia moltissimo nel Sudamerica per la registrazione dei nuovi brani e che avviene tra Città del Messico e Miami e poi per la successiva promozione discografica dell’LP Resta vile maschio dove vai, il cui titolo prende il nome dall’omonimo brano contenuto in esso e il cui testo è scritto da Mogol. Quel viaggio gli permette di accontentare il suo desiderio di sperimentazione di suoni esotici e ricercati. Rino scompare prematuramente il 2 giugno 1981 in un incidente stradale sulla via Nomentana altezza via XXI Aprile. Perde il controllo della guida a causa di un malore o un colpo di sonno.

Ci ha lasciato sei LP, un live, più numerosi altri brani per viaggiare musicalmente nell’introspezione più profonda, ma al tempo stesso spensierata, dell’animo umano. Appassionato di cucina, cinema e fotografia, nei suoi testi ha “mescolato” le sue peculiarità riuscendo a fotografare l’umanità in cartoline lucide e immortali.
I brani delle sue canzoni si presentano apparentemente leggeri, surreali ed improvvisati e smascherano, attraverso il paradosso, i modelli strutturali sociali e quelle che sono tutt’oggi le loro criticità, il loro limbo di apparenze, simboli e contraddizioni esplicite ed implicite.

Oggi è considerato cantautore di culto della scena italiana che irride e commuove e che non è mai stato catalogabile. Le sue canzoni sono ascoltate da tutte le generazioni e, a quarant’anni dalla sua scomparsa, risultano sempre fresche ed attuali.

Prima degli anni Novanta il suo talento non era ampiamento riconosciuto e ricordato quanto oggi finché sua sorella Anna ha fondato la prima band tributo a lui dedicata e che oggi, con il nome Rino Gaetano Band, da oltre vent’anni restituisce un po’ del Rino che avremmo sempre desiderato vedere su un palco. La band, gestita dal figlio Alessandro Gaetano greyVision e che vi suona, ha arrangiato in modo fedele le melodie originali del tempo restituendo fedelmente molte delle opere di un personaggio ormai entrato nel mito.

Tra gli altri progetti volti a commemorarlo e realizzati dalla sua famiglia c’è il Rino Gaetano Day, un evento annuale gratuito e solidale tenutosi a Roma nelle passate dieci edizioni e che, dal 2011, vede la partecipazione di artisti che hanno raccolto l’eredità culturale di Rino e che scelgono di interpretare una sua canzone o di rendergli omaggio. L’evento ha raccolto, fin dal primo anno, una grande partecipazione di cittadini per tutti gli anni passati (15 mila presenti già alla prima edizione). Da quel via, sono molti coloro che hanno accolto l’impegno di ricordarlo e a loro volta omaggiano Rino e le sue canzoni graffianti ed appassionate.

Nel 2020 il brano Ma il cielo è sempre più blu di Rino, fin dai primi giorni di distanziamento sociale pandemico, è stato la scelta popolare per poter far sentire che l’Italia c’è. Il progetto ItalianAllStars 4 Life ha unito ben 50 tra le migliori voci della musica italiana, tra cui Alessandro Gaetano greyVision, in una versione corale. Il brano, registrato da ogni artista in maniera autonoma, ha permesso, con il supportato di Amazon, la raccolta fondi per la Croce Rossa Italiana che ha duramente combattuto contro l’emergenza sanitaria per il Covid-19.

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